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Feralpi Group tra le prime in Europa nel settore siderurgico ad ottenere il riconoscimento da parte dell’autorevole istituzione scientifica internazionale che attesta l’impegno e la coerenza delle azioni per un acciaio a basse emissioni

 

Feralpi è ufficialmente tra le prime aziende del settore siderurgico in Europa ad ottenere l’approvazione da parte dell’ente internazionale SBTi (Science Based Targets Initiative) degli obiettivi 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti.

L’iniziativa SBTi - nata dalla partnership tra CDP (ex-Carbon Disclosure Project), Global Compact delle Nazioni Unite, WRI (World Resources Institute) e WWF e considerata tra le più autorevoli a livello scientifico - ha l’intento di supportare le aziende nell’adozione di obiettivi ambiziosi di mitigazione e guidarle nella transizione ad un'economia a basso tenore di carbonio.

Feralpi ha integrato nel proprio piano di sviluppo una strategia ESG definita nel quadro degli obiettivi internazionali di sostenibilità e di contrasto ai cambiamenti climatici. In particolare, sul fronte ambientale, al fine di contribuire al raggiungimento del traguardo previsto dalla COP 21 di Parigi, ha definito, sottoposto e ottenuto l’approvazione dell’SBTi dei target intermedi in linea con gli accordi internazionali.

 

Gli obiettivi

Feralpi si impegna a ridurre le emissioni a effetto serra scope 1, 2 e 3 che rientrano nel core boundary della linea guida di settore per il ferro e acciaio del 50% rispetto alle tonnellate di acciaio laminato a caldo, entro il 2030 (rispetto al 2022).

Feralpi, inoltre, si impegna a ridurre le restanti emissioni a effetto serra scope 3 derivanti dall’acquisto di beni e servizi, dalle attività legate ai combustibili e all'energia, dal trasporto e distribuzione a monte e a valle, dai rifiuti generati nel corso delle attività e dalla lavorazione dei prodotti venduti del 25% entro il 2030 (rispetto al 2022).

A fronte dei diversi gradi di integrazione degli attori operanti lungo la filiera siderurgica e al fine di poter garantire agli stessi di fissare obiettivi scientificamente fondati e comparabili, SBTi ha definito il Core Boundary, un perimetro di rendicontazione che include le emissioni più importanti della filiera e consente di armonizzare gli impatti delle diverse tipologie d’azienda operanti nel mondo dell’acciaio.

Tutti gli obiettivi sono stati considerati allineati alla scienza per contribuire al contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C.

Al fine di poter raggiungere gli impegni stabiliti, Feralpi ha definito un piano di decarbonizzazione che incorpora diverse leve tra cui:

  • l’utilizzo di energia da fonte rinnovabile, attraverso l’autoproduzione e l’acquisto di elettricità verde, di biometano e di idrogeno;
  • l’approvvigionamento di materie prime derivanti da recupero e con una sempre minore impronta carbonica e un crescente ricorso al treno come vettore di trasporto delle merci;
  • importanti investimenti impiantistici per elettrificare, dove possibile, il ciclo produttivo ed a migliorarne l’efficienza.

 

“Le aziende - commenta Giuseppe Pasini, Presidente di Feralpi Group – hanno una responsabilità diretta nel contribuire alla riduzione delle emissioni globali di gas serra e, pertanto, nell’indirizzare le proprie azioni in direzione della decarbonizzazione. E in modo altrettanto diretto, definire obiettivi anche a medio termine, tracciando la rotta che si vuole seguire da subito per raggiungerli con un piano di azione. L’approvazione dell’SBTi ci conferma che i risultati che vogliamo raggiungere al 2030 sono corretti e approvati dalla scienza. È un riscontro positivo non solo per noi, ma per tutti i nostri stakeholder poiché un acciaio a basse emissioni rappresenta un valore per l’intera catena del valore e, in senso ancora più ampio, per i territori e comunità in cui operiamo”.

 

SBTi

Gli Science Based Target sono obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti coerenti con le indicazioni della scienza del clima, in particolare quelle dettate dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) da cui sono nati gli obiettivi di contenimento del riscaldamento climatico concordati alla COP 21 di Parigi (2015). 

L’SBTi riconosce la necessità che le aziende definiscano target di medio termine, anziché solamente target al 2050 poiché un target di così lungo periodo può risultare poco concreto se non sostanziato da un piano di azioni di decarbonizzazione da mettere in campo immediatamente.

Proprio per questo, ai fini del conseguimento degli obiettivi di riduzione il meccanismo scientifico di calcolo e validazione dei target, nonché del piano di azioni predisposto dall’azienda, esclude l’utilizzo di tecniche di rimozione dei gas serra dall’atmosfera (ad esempio tramite piantagioni, ripristino degli ecosistemi, etc.) all’interno della catena del valore, o progetti di riduzione o rimozione dall'atmosfera attuati al di fuori della propria catena del valore.