Immaginati di essere in una giornata di piena estate. Possibilmente nel più classico dei dayoff. Il cielo è azzurro. La temperatura è discretamente calda, il giusto che ti permette di stare in costume nel tuo piccolo angolo esterno di casa (magari non come quello - impegnativo - della foto sotto). Sorseggi una bevanda dissetante. Sono le ore 16.00, manca ancora tempo prima della cena e pensi che nulla possa scuotere il tuo dolce far niente.
Socchiudi gli occhi. E li riapri. No. Non è un sogno. Sei ancora lì. Fiuuu. Pensavi già che fosse finito il film.
Ma perché mai tutte le storie devono andare a finire male?
Prendi lo smartphone mentre sorseggi un Iced coffee fatto in casa, e vedi una notifica della tua app del meteo.
“Allerta temporali”.
Ma tu non vedi niente all’orizzonte.
Ritorni sulla tua sdraio, posi il tuo caffè ma mentre rialzi la testa inizi a scorgere dietro la collina una formazione di cumulonembi (sapevo che avrei fatto fruttare le lezioni di scienze delle elementari prima o poi). Il rischio che quell’agglomerato di nuvole dal pallido biancore diventi presto nero e si diriga verso casa tua ricco di acqua o grandine in quel momento non è ancora così delineato. Pensi che prima o poi cambi direzione. E invece…
Ed eccoci che la storia assume i toni drammatici. Ma qui ci fermiamo.
Tutto questo per arrivare a dire cosa? Che la gestione del rischio è fondamentale, in ogni campo. Essere pronti “al peggio” quando hai una casa o un’azienda, insomma sei titolare di una responsabilità, è una delle tue priorità.
“Prevenire è meglio che curare”
Nella top list dei proverbi - a buon motivo - quest’espressione è il mantra dei risk manager. E, aggiungiamo, anche del nostro assicuratore di fiducia…
Le aziende devono sempre essere pronte al peggio. O quanto meno saper fare di tutto per evitare che il peggio si possa palesare proprio sopra al proprio tetto. La domanda che ci poniamo oggi non è “come fare per evitare” ma quali possono essere i rischi più prossimi che le aziende dovranno fronteggiare nel futuro?
Chiediamolo a quelli che sono nel giro del rischio, a quelli che vivono la vita un quarto di miglio alla volta. Sì, proprio a loro, che potrebbero dirti che uno dei rischi più emozionanti per le imprese è niente meno che … rullo di tamburi, il cambiamento climatico, il nuovo drama queen del business. Fa capolino nella catena di approvvigionamento con la grazia di un elefante in una cristalleria, creando ritardi, danni e aumenti di costi che farebbero piangere anche il più duro degli imprenditori.
Non solo. Gli eventi climatici estremi e sempre più frequenti sono tali da danneggiare i siti produttivi causando ritardi nelle consegne e facendo salire i costi come il prezzo di un caffè in piazza San Marco a Venezia. Brividi, vero?
Le aziende, in risposta, si trovano a dover adottare un atteggiamento proattivo che neanche un gatto che scappa dalla pioggia. Strategie di adattamento e resilienza saranno sempre più all'ordine del giorno, come se le imprese stessero partecipando a un'olimpiade del cambiamento climatico. “La medaglia d'oro va a... l'azienda più resistente agli uragani!".
Ma aspetta, c'è di più! Un altro rischio è la lotta per reclutare e trattenere persone qualificate ed in grado di traghettare le aziende in un secolo tranquillo come un concerto dei Rammstein in una biblioteca. Il succession planning è diventato un vero e proprio gioco a premi, assicurandosi che le organizzazioni possano affrontare le sfide future senza perdere il ritmo della danza della sedia. E tu pensavi che la “guerra dei talenti” fosse solo una metafora? No, è una realtà in cui la formazione, lo sviluppo formativo dei dipendenti e la creazione di un ambiente lavorativo attraente diventano armi segrete.
E ora, parliamo del rischio cybersecurity, il male quasi invisibile dell'azienda moderna. Immagina un mondo in cui gli hacker sono i supereroi dei cattivi, pronti a mettere in scena il loro spettacolo malefico nei server delle imprese. Le minacce informatiche sono come una festa a sorpresa indesiderata: potresti trovarti con il tuo sistema informatico imbottito di malware invece che di coriandoli. In questo caso ti consiglio di chiamare la Divisione Speciale Cybersecurity della tua azienda, pronta a fermare gli intrusi digitali con il suo distintivo di antivirus.
E cosa dire, infine, delle nuove Direttive per la sostenibilità ambientale? Un altro fantastico capitolo in cui le aziende devono abbracciare l'ecologismo con una passione pari solo a quella delle Tartarughe Ninja davanti a una pizza. Il rispetto dei limiti ecologici è l'ultima frontiera, richiedendo innovazione, investimenti in tecnologie pulite e un impegno a lungo termine per ridurre l'impatto ambientale del sistema economico ad un lumicino-ino-ino-ino.
Tutto questo per dirti che la gestione del rischio sarà l'eroe silenzioso delle strategie aziendali da qui alla fine dei tempi.
Ah, ma non lo era già?
Sì, ma molti non lo vedevano come obbligo. Oggi prevedere e mitigare i rischi è diventato una sorta di superpotere necessario per il successo a lungo termine. L'agilità aziendale è come una danza frenetica che è necessario ballare per adattarsi rapidamente a un panorama aziendale più imprevedibile di una soap opera televisiva, che richiede una flessibilità pari a quella di un contorsionista. Chi l'avrebbe mai detto?
Feralpi ha implementato una strategia di gestione del rischio per minimizzare gli effetti negativi delle principali incertezze legate al business. Il Gruppo ha stabilito un Modello Rischi che consente di valutarne l’esposizione, sia sul fronte finanziario sia in materia ambientale, sociale e di governance (ESG). Nel 2022 Feralpi ha aggiornato il proprio modello al fine di integrare le due categorie di rischi e orientarsi verso un approccio strutturato, impegnandosi così a diffondere una cultura orientata alla gestione dei rischi.
Nel 2023, il Gruppo ha avviato la sua prima valutazione dei rischi fisici da cambiamento climatico che possono influenzare il valore dei propri asset aziendali. Questa valutazione è fondamentale per garantire la sostenibilità e la resilienza dell’azienda nel lungo termine.
In Feralpi lavoro come ESG & Sustainability Professional che, tradotto, riguarda la valorizzazione dei dati ambientali, sociali e di governance al fine di migliorare le strategie aziendali e rafforzare il legame con i nostri stakeholder. Ho un dottorato di ricerca in Scienze Ambientali presso l'Università Ca' Foscari di Venezia ed ancora oggi ho il piacere di poter insegnare in diverse università e business school. Dal 2014 al 2020 ho vissuto per la maggior parte del tempo in Cina. E quanto mi è piaciuta! La gente, la cultura, il cibo... un'esperienza fantastica! Inoltre, è stata una grande opportunità per conoscere meglio una delle economie più importanti del mondo. Quando non lavoro o studio, di solito mi potete trovare al cinema a guardare film (meglio se horror), in piscina a nuotare, o più semplicemente a casa a meditare o a imparare nuove lingue.